domenica 16 dicembre 2012

Lo Stronzario n°4: Flame pioggia di sangue




Il flame, questo sconosciuto. Ma anche no, purtroppo.
Ultimamente, di flame ce ne sono stati un bel po’. Tutti invariabilmente ridicoli, ma è un po’ un binomio inscindibile, tipo Cip e Ciop, il cacio e i maccheroni, Batman e Robin o Vianello e la Mondaini. Se è flame, tendenzialmente è idiota.
Io me lo ricordo – con orrore -, una volta pure io sono stata protagonista di un flame anche se non avevo capito cosa stava succedendo esattamente. Lo so che raccontata così sembra una cosa da demenza profonda e infatti la è ma, insomma, avevo partecipato a un contest con una mia fanfiction e avevo ricevuto un giudizio bruttarello, che di per sé non era una cosa grave, ma si sono incazzati un po’ tutti quindi già che c’ero mi sono inalberata anche io. Avevo persino vinto un Fail di Owasa – e quindi sono stata molto triste quando ho scoperto che Owasa in realtà non esisteva e che dietro questo nome si celava gente molto meno dura e pura. Se non state capendo di cosa parlo, non importa: non vi siete persi nulla di avvincente. Comunque, per dire, il flame capita. Un po’ come i brufoli la mattina di un appuntamento importante.