giovedì 24 febbraio 2011

We heart Landis

Un lupo mannaro americano a Londra

Ma la Dandini, a John Landis, tra tutte le cose, doveva chiedere di Franco e Ciccio?

Comunque, non vedo l'ora di andare a vedere Burke & Hare.




giovedì 17 febbraio 2011

Beards

«Rosso di sera» di Brunella Gasperini







«Vuoi la mia giacca?»
Me la tolsi e gliela misi addosso; lei ci si rannicchiò come in una coperta, ridendo. Così le uscivano solo faccia e un piede.
«Perché non porti le scarpe?» chiesi stupidamente. «Con tutte quelle spine...»
«Mica mi faccio male.» Sporse il piede verso di me, agitando le dita: «Vedi? Non ha neanche un graffio. In compenso ha freddo. Me lo scaldi un po'?»
Tenni il suo piede tra le mani; era sottile, e tremava. Pensai: trema perché ha freddo, e non ci credetti. Chiusi gli occhi, con tutti i pensieri che si frantumavano.
«Con quante ragazze hai fatto l'amore?» lei chiese, non so dopo quanto.
«Con nessuna» dissi. Ma senza sentirmi ridicolo. Non tanto.
«Neanche mai provato?» lei disse.
Tirai fuori dalla memoria quella volta che avevo circa baciato Elena Rizzi, cioè che lei aveva circa baciato me, al ritorno di una gita semiscolastica nel pullman buio, con tutti che dormivano o si baciavano, e di colpo avevo sentito il suo corpo caldo pesarmi addosso, la caviglia intrecciata alla mia, le labbra umide sul mio collo, e avevo pensato a tutte le cose che lei aveva fatto con gli altri e che anch'io avrei potuto fare adesso, solo se avessi girato la testa; ma non l'avevo girata. E tutte le altre volte, con Claudia Rossi sulle scale dopo una festa, con Maura Zardi al fiume, con Giannetta dietro le cabine, tutte le volte che mi sarebbe bastato girare la testa o tendere una mano, e non avevo teso né voltato niente, a costo di sentirmi cretino e farmi dileggiare e chiamare San Rosso Vergine e tutto. Adesso ero contento di non averlo fatto. Perché mai avevo provato la millesima parte di quel che sentivo adesso, con quel piccolo piede tra le dita e quell'odore di muschio e di capelli neri.
«Neanche mai baciato nessuna?»
Scossi la testa.
Mi carezzò la guancia con l'alluce. «Neanche su un piede?» mormorò.
A occhi chiusi, il cervello spappolato, glielo baciai, dito per dito. Era come baciarla tutta, fresca, accesa e straniera, dito per dito.
«Vieni qui» disse la sua voce nel buio, sottile, un po' roca.
Mi ritrovai con la faccia immersa nei suoi capelli serici e bui, e pensai che l'amore era terribile.
«Rosso,» diceva con una specie di piccolo gemito «Rosso che non ha mai baciato nessuno... Mio.» Si scostò, mi prese la faccia tra le mani: «Mi guardi?» pregò.
Ma non potevo. Lei non sapeva quel che provavo, la violenza, il ritegno, l'incanto. Non potevo.

sabato 12 febbraio 2011

Cough cough

Cari piccoli e grandi lettori (e in realtà, lo so, siete tutti grandi),

come ve la passate? La vostra Kukiness è stanca morta. È stato un mese di fuoco, tra esami e corso di scrittura creativa e part-time e chi più ne ha più ne metta. Lunedì ho l'ultimo esame, quello di latino, quello spaventoso, e dopo quello liberta-ah-ah - più o meno per, uhm, sei giorni, perché poi ricominciano i corsi, ma vabbè, sei giorni sono meglio di niente.

Sono indietro un po' in tutto. Indietro nelle letture, indietro nelle recensioni e indietro persino con Athanor. Speravo di pubblicare il primo capitolo nei primi giorni di febbraio, ma mi sa che sfrutterò il break prima del 21 per fare le cose come si deve. Aaah, sono la solita procrastinAutrice, lo so, lo so. Potete mettermi il lassativo nel caffè, me lo merito.

Oggi io e il signor scrocco abbiamo tenuto la seconda lezione di scrittura creativa al liceo. PRO: i ragazzi sono stati straordinari. Davvero. Mi sono divertita un sacco a parlare con loro. CONTRO: ho scoperto D'Avenia e Bianca come il latte, rossa come il sangue. Credo che nei prossimi giorni mi toglierò il sassolino dalla scarpa e lo recensirò qui sul blog.
Per adesso è tutto. Torno a studiare - sbircia il libro aperto sulle ginocchia - l'uso dei pronomi dimostrativi. Che pacchia.

Che la Forza sia con voi,

K.

giovedì 3 febbraio 2011

martedì 1 febbraio 2011

Cose da lettrice


Annuso i libri prima di comprarli. 
Leggo subito la fine, prima di cominciare a sfogliare il libro. 
Da piccola mangiavo gli angoli delle pagine. 
Non ho mai fatto le orecchie per tenere il segno. 
Sottolineo le parti che mi piacciono di più. 
Quando ero bambina leggevo di nascosto a tavola. 
Il mio libro preferito si  intitola Rosso di Sera, di Brunella Gasperini, e non lo ha mai letto nessuno. 
Non l'aveva letto nemmeno l'uomo della mia vita, perciò gli ho regalato la mia copia. 
Leggo in bagno. 
Ho una torcia da campeggio per leggere a letto, dopo aver spento la luce. 
Colleziono libri di fiabe. 
Colleziono anche i vecchi Urania. 
Mi piacciono le copertine morbide.
Non mi piacciono le copertine con i titoli in rilievo.
Il mio genere preferito è il pulp.