lunedì 23 gennaio 2012

Un messaggio dalle vostre amichevoli fanwriter di quartiere


Le vostre amichevoli fanwriter di quartiere KUKI e OTTO sono incappate in una SESSIONE D'ESAMI SELVATICA! Usano STUDIO INTENSIVO. È super efficace!

Ci rileggiamo dopo la sessione d'esami, ragassuoli. Stay tuned, perché vi aspettano gustose sorprese. 

domenica 15 gennaio 2012

Indiana Jones e le Fanfiction Bellissime Senza Recensioni

Il professor Jones, appassionato lettore del nostro blog e scrittore di fanfiction nella sezione RPF storici, ci ha letteralmente sommerse di lettere. "È una vergogna! Vi ho inviato da più di sei mesi il mio studio approfondito sul fenomeno delle Fanfiction Bellissime Ma Senza Recensioni! Non vi siete neanche degnate di dirmi che non vi interessa. Disdico l'abbonamento al vostro giornale."
Dopo avergli fatto notare che il nostro non è un giornale, bensì un blog, e che il suo saggio non ci era arrivato perché lo avevano rubato i nazisti, il professor Jones si è un po' rabbonito e ce ne ha mandata un'altra copia. 
Ci scusi ancora, professore, ma cosa vuole farci! Sono nazisti, lasciamoli fare. È l'età.




Indiana Jones 
e
La Maledizione della Recensione Fantasma


Armiamoci di frusta, zaino e fedora e seguiamo le orme del professor Jones in quella palude purulenta che è Facebook. Ultimamente i gruppi dedicati al mondo delle fanfiction in generale e a Efp in particolare spuntano come funghi, dal giorno alla notte. Uno dei problemi che viene più spesso sollevato è il seguente:

Perché ci sono storie bellissime e interessantissime senza recensioni e storie orribili e noisissime piene di commenti?

Da leggersi anche: "Perché nessuno mi recensice e agli altri invece sì, gnè?"
Una recensione fantasma, proprio lì, vicino al petto sudato di Harrison Ford.
Bella domanda. 

1) Perché magari la tua storia non è così bella come pensi.

Swissh, colpo di frusta! Sarà anche brutale, ma, ahimé, può essere la verità. La tua fanfiction non è bella, la gente non ti recensisce perché non supera il primo paragrafo e chiude la storia prima di averla finita. Questo dovrebbe rispondere anche alla domanda "perché il conteggio letture mi segna trecento e di recensioni ne ho solo una?" Perché aprono la pagina e la chiudono, non è detto che arrivino in fondo. Facciamocene una ragione.

2) Perché magari la tua fanfiction è molto bella, ma il fandom in cui pubblichi è poco seguito.

"Le fantomatiche avventure di Bibo e Giogo" lo guardavate solo tu e tuo fratello perché lo obbligavi. Non gli piaceva neppure. Le tue storie sono bellissime e ricche di significato, ma nessuno legge storie ambientate in un contesto che non capisce.

2 b) Perché scrivi in un fandom immenso, dove la gente pubblica tipo centinaia di migliaia di fanfiction al giorno, quindi è anche un po' normale che la tua bellissima drabble finisca subito a pagina quarantacinque. 
Il professor Jones scrive fanfiction su fandom sconosciuti, che ha scoperto lui.
3) Perché magari non c'hanno lo sbatta a mettersi a recensire, ed è loro sacrosanto diritto.

E questo secondo me è il nocciolo della questione. Risponderò alla domanda con un'altra domanda, anche se non si fa (me lo diceva sempre mia madre, quindi sarà vero).

Perché si scrivono e si leggono fanfiction? 

Perché è divertente. Perché c'è gente che accende la tivù e si guarda un film, gente che tira quattro calci al pallone, gente che scopre idoli d'oro in templi maledetti (professor Jones, tipo lei) e gente che preferisce scrivere e leggere. Il mondo è bello perché è vario.

Non dimentichiamoci una cosa, però. Il fanwriter è prima di tutto un fan, e poi di tutto anche un writer, uno 'scrittore'. Facciamo 'scrivente', va', che la differenza non è mica tanto sottile! Non tutti scrivono perché hanno a cuore le sorti della letteratura mondiale, a volte uno scrive anche solo perché gli piace l'idea che l'amicizia tra Bibo e Giogo non sia solo un'amicizia, ma sconfini nell'amore. Il professor Jones, che ha una cotta spaventosa per Cleopatra, scrive imbarazzanti self-inserction di sé nelle vesti di un aitante centurione romano (Indianicus Spartacus Jonesus IX) che si infila nel triangolo piccante Cesare-Cleopatra-Antonio. A ognuno il suo. E come il fanwriter può scrivere per semplice sfizio, così il fanreader può leggere le cose che vuole senza alcuna pretesa culturale e nessun obbligo. Magari a Tizio non interessa quanto sia bella e scritta bene una storia, gli preme solo che Bella e Edward alla fine facciano sesso. Punto. Gliene frega assai dei congiuntivi e delle metafore e della struttura. Bella, Edward, Sesso. Tutto qui.

E anche se fosse un cercatore di perle che passa le giornate a spulciare l'archivio alla ricerca delle storie migliori, è suo diritto dimenticarsi di recensire, non trovare il tempo per farlo, non avere voglia di farlo, non sapere cosa dire, essere timido, fregarsene altamente, non sapere che esiste la possibilità di recensire, non essere iscritto al sito, non avere le dita per digitare una recensione. 
"Junior, non possono obbligarci a scrivere una recensione se non vogliamo!"
C'è anche la questione delle fantomatiche "storie brutte ma piene di recensioni, gnè". 
Prima di tutto, una mano sul cuore e l'altra sulla vostra cartella fanfiction, siete sicuri,  ma sicuri sicuri sicuri, che la vostra fanfiction sia migliore di quella che additate come "brutta ma piena di recensioni"? Ma proprio sicuri? Okay. Allora mettiamola così: se io ho cinque minuti liberi e una passione sfrenata per la coppia Draco/Hermione, ma sfrenata del tipo "La Rowling voleva farli finire insieme ma l'editore malvagio glielo ha impedito perché era una cosa troppo adulta" e/o "I nazisti hanno smarrito il vero manoscritto" (Maledetti nazisti!), può anche essere che non ho il tempo e/o la voglia di leggermi una storia di settanta capitoli dove il loro rapporto evolve lentamente ma in maniera assolutamente credibile e IC e dove tutte le sfaccettature morali e caratteriali e culinarie sono fighissime e con sottotrame incredibili e chi più ne ha più ne metta. Magari c'ho davvero cinque minuti, c'ho davvero voglia di leggermi solo la parte in cui fornicano e me ne strasbatto le palle di come viene descritta, tanto me la immagino io come pare a me e tanti saluti. Non ho nessun obbligo, ripeto, NESSUN. OBBLIGO. di cercarmi e farmi piacere le storie belle. Ma proprio nessuno.  Così facendo mi perdo delle cose fantapignose? Ma saranno un po' fatti miei. Peggio per me, no? 
Bitch please
Io scrivo e scrivo perché mi piace scrivere, non perché mi piace una determinata coppia o un determinato fandom. Quando ricevo una recensione, vado letteralmente in brodo di giuggiole. Lo giuro. Squittisco, arrossisco, emetto versi non umani e di solito chiamo a raccolta famiglia-amici-moroso-cane per mostrare le belle parole che mi sono state rivolte (sono molto molesta). La verità, però, e lo dico molto francamente, è che se non esistessero siti di fanfiction con la possibilità di recensire... scriverei lo stesso. Io scrivo perché amo farlo, condivido perché mi piace farlo, e se vengo premiata con una recensione, bene, benissimo, fantastico!, altrimenti amen. Non è il mio stipendio, non mi ci pago da mangiare. 

Tra l'altro mi piacciono tutti i commenti. Non ci sono recensioni che valgono più delle altre, o meno, se è per questo. "Bella ficcy posta presto" può anche essere meno... massiccio rispetto a un commento di ottomila parole che tesse le tue lodi e incensa la tua storia,  però è anche vero che nessuno obbliga il recensore a scrivere un commento. È lui che spende un tot del suo tempo libero per dedicarlo alla tua storia; se il massimo che può offrire è "bella, continuala!", okay! Sarebbe come pretendere da te, autore, storie di novanta capitoli. Tempo e voglia non valgono solo per te che scrivi storie, ma anche per chi scrive commenti.

Ah, c'è anche la questione degli amyketti (sic). Se io e la mia compagna di banco spariamo cazzate su Harry Potter durante l'intervallo, e poi la mia compagna di banco trascrive le nostre cazzate sottoforma di capitolo e lo pubblica su Efp, è mio sacrosanto diritto leggere lei e recensire lei piuttosto che mettermi a cercare le Storie Belle Senza Recensioni che per giustizia divina meriterebbero la mia attenzione. Magari uno si iscrive su Efp solo per recensire e commentare suo fratello, o magari si crea una piccola cerchia di autori appassionati di una certa coppia che si recensiscono a vicenda e si regalano fanfiction al compleanno e ignorano tutti gli altri Dante e Petrarca lasciati soli al freddo sul marciapiede.

"Io recensisco solo Mr. Jones!"


Detto questo, lo so, lo so. Io scrivo perché mi piace scrivere, ma magari tu, autore X, scrivi perché vuoi ricevere recensioni. E in ogni caso venire ignorati non è mai bello, dai. La soluzione però non è certo andare su Facebook o Tumblr o MySpace o Live Journal a piangere miseria. Presentare la mancanza di recensioni come un affronto e il recensire come un obbligo non solo è fastidioso, ma è anche controproducente. Uno che parla di "ingiustizia" e di "storie bellissime senza recensioni" non deve essere niente meno che perfetto, perché poi i lettori impietositi aprono il suo link, guardano la fanfiction Scritta Benissimo Senza Recensioni e dicono "Ma... non è poi così scritta benissimo..." E non recensiscono.

Come si fa a ottenere recensioni, allora?

Bitch fight per le recensioni. No, professor Jones, non così!

1) Recensendo.

Se recensite tanto, è possibile che qualcuno incuriosito venga a fare un salto nella vostra pagina. Ricordatevi che dovete fare uno sforzo in più del solito e scrivere recensioni un po' corpose (Ma Kuki! Hai detto che tutte le recensioni sono uguali!) (Sì, professor Jones, questo quando uno non vuole un tornaconto. Se vuoi essere recensito, ti fai lo sbatti di recensire come si deve, non è più solo un passatempo.), non per forza positive, ma ponderate e intelligenti, in modo da venire notato.

2) Partecipando attivamente alla vita del sito/forum/archivio dove pubblicate.

Partecipate alle discussioni nel forum, apritene di vostre, pubblicizzatevi nei luoghi appositi, iscrivetevi ai concorsi (e portateli a termine, furbetti che non siete altro), fate parlare di voi. Mi raccomando, vedete di scrivere cose intelligenti, non è  che tutto quello che vi esce dalla bocca è oro colato.

3) Facendo un po' di PR in giro.

Facebook, Tumblr, MySpace, Blogspot, e chi più ne ha più ne metta. Internet offre un fottilione di modi per farsi pubblicità e per interagire con i lettori. Aprite un blog per offrire succulenti spoiler e per dialogare con chi vi legge. Linkate la vostra storia nei gruppi di fanfiction su Facebook. Aprite e amminstrate come si deve una pagina fan. Le possibilità sono infinite. Potete anche andare a piangere che nessuno apprezza il vostro infinito talento... scommetto che fino ad ora vi ha molto aiutati, vero?

4) Se siete Harrison Ford, sorridete. Sorridete e basta.
Ma Kuki, io non c'ho voglia di sbattermi a recensire gli altri e a fare PR.

E i lettori non c'hanno voglia di recensirti. Siete pari.


Ma Kuki, non c'è un modo più facile per ottenere le recensioni?

Puoi avere una bella botta di culo e venire subito notato dalle persone giuste senza aver mosso un dito per fare pubblicità. Comunque il metodo che ho proposto io non è così difficile come sembra. È più facile a farsi che a dirsi.

Kuki, ci metti un'altra foto di Harrison Ford che è tanto tanto tanto carino?

Ma basta chiedere!

E vissero tutti felici e contenti.
 

venerdì 13 gennaio 2012

giovedì 12 gennaio 2012

Quando dovresti fare altre cose e invece fai questo


Ho due concorsi in ballo, una manciata di esami da dare tra gennaio e febbraio e un sacco di lavoro da smaltire... ma ormai la febbre del Super Who (Supernatural + Doctor Who) ha contagiato anche me!
Ecco la preview della prossima long-fiction che vedrete pubblicata sul mio account. Titolo provvisorio: Il Nome di Dio.


Erano le undici passate di sera e Harvey Smith avrebbe voluto trovarsi sul divano di casa sua a guardare il Late Show, invece si trovava in una brutta kebabberia che faceva anche sushi – o almeno così diceva l’insegna. Sua moglie lo aveva buttato fuori di casa praticamente di peso. «Non è colpa mia,» aveva detto, strofinandosi il pancione, «se tuo figlio ha una voglia matta di agnello con spezie. Sii un eroe e vacci a prendere un menù completo. Con cipolle, eh!»
Harvey dubitava che Harvey Junior capisse la differenza tra carne d’agnello e l’insalata di pollo che avevano in frigo, ma non aveva detto niente, aveva preso le chiavi dell’auto ed era uscito. Il Sushi e Doner Kebab Sava era solo a una decina di minuti di macchina.
«Vado un attimo al bagno,» disse all’omino dietro al bancone, che non si era sorpreso di ricevere un ordine del genere a un quarto d’ora dalla mezzanotte. L’omino gli indicò la porta del bagno e gli diede un mazzo di chiavi con una grossa palla da biliardo appesa al gancetto.
Il bagno era piccolo e buio. Harvey cercò l’interruttore della luce a tentoni, ma quando lo schiacciò la lampadina al neon sul soffitto fece fzzzz e non si accese. Non era la prima volta che pisciava alla cieca. Cercò con il piede il bordo di porcellana dell’orinatoio e si aprì la zip, con la sensazione di aver dimenticato qualcosa.
Quando il muro alle sue spalle si illuminò e uno spiffero gli solleticò la nuca disse «Occupato!» e continuò a pisciare, poi capì che la porta non si era aperta e la luce non veniva dall’ingresso.
Quando si girò e vide la crepa sul muro lucente come il sole di mezzogiorno che squarciava a metà la fila di specchi sui lavandini disse «Occazzo.»
Quando la crepa si aprì in due e qualcosa lo afferrò per le gambe disse «ONONONONO!»
Quando il buco lo inghiotti nella luce, con un suono simile a quello di un gorgo sturato, gli venne in mente che si era dimenticato le cipolle e che probabilmente stava per morire.
La palla da biliardo con le chiavi cadde sul pavimento del bagno quando ormai di Harvey Smith era rimasta solo una scia di pipì che spariva nel muro.



Voi non sapete quanto mi sto divertendo!




lunedì 9 gennaio 2012

1Q84 e il nipponico che ti prende per i fondelli

Dati i numerosi viaggi in treno del periodo, sto smaltendo un po' alla volta l'ultimo (credo. Scrive ad un ritmo impressionante) libro di Murakami Haruki, 1Q84.* Per ora mi rendo conto del perché si dice che il tempo giapponese e quello occidentale non siano la stessa cosa. Intanto, ti smarrisci un pochino per la mancanza di climax e anticlimax. In secondo luogo, ogni singolo passaggio sarà spiegato una prima volta, poi spiegato una seconda volta ma da una angolazione leggermente diversa, poi una terza per assicurarsi che tu abbia colto proprio tutto tutto. I fili si incastreranno mettendoci il loro tempo, di solito una trentina di capitoli. Nel mezzo, qualche infodump evitabile.
Insomma, non capisco se sto leggendo un libro molto interessante o se il signor Murakami mi sta prendendo per il culo.
Lo so che a volte è contemplando a lungo e in silenzio che si scopre il vero significato delle cose. Lo so che noi puntiamo alla meta, mentre loro si godono il cammino. So che sono viziata dal ritmo cinematografico americano e non mi godo le mille sfaccettature del reale.
Ma il grezzo occidentale che è in me capisce molto Indy.




*Finito il libro, conto di fare una recensione seria.