domenica 16 gennaio 2011

Una sbirciata II


Who assassinated Hermione Granger?, di Walnut (Harry Potter). Il racconto è breve, ed è scandito dalla frase "essere un assassino" messa in bocca o in testa a persone diverse (e conseguentemente coniugata) ma sempre riferita a Draco Malfoy. Walnut organizza così una serie di "frammenti", un vivido mosaico di momenti che tratteggia il ritratto di Draco. È un racconto cattivo, e io adoro i racconti cattivi. Apprezzo molto l'incisività e la capacità di Walnut di creare atmosfera e aspettativa. Lo stile è grezzo ma molto piacevole. L'unica cosa da rimproverare all'autrice è quel "Sei un maledettissimo assassino", una cacofonica formula in "traduttese".

In te soltanto, di OttoNoveTre (Twilight). Avete presente The Matrix? Il primo film, dico. C'è una scena, in cui Neo e Cyper stanno guardando uno schermo nero dove scorrono colonne infinite di cifre, ma Cyper in quei numeracci verdognoli vede strade, persone, edifici, automobili, animali. Il mondo. Scrivere un racconto è un po' come fare entrare il lettore in Matrix, una realtà virtuale fatta di odori, sapori, rumori e immagini. L'Universo creato dalle mani dell'autore. Sembra un miracolo, una cosa eccezionale, appunto, una cosa da film, eppure non servono spinotti o pillole rosse e pillole blu, ma solo un autore capace di disegnare per noi una realtà alternativa, una storia e dei personaggi che per qualche minuto, ora, giorno, l'eternità ci risucchi un po' da qualche altra parte. OttoNoveTre è brava a farlo. Se volete lasciare per un po' la vostra sedia della scrivania, o la vostra poltrona, who cares, OttoNoveTre può offrirvi un piccolo ritaglio di universo parallelo. In questo caso, abbiamo uno spin-off sulla (non-)vita passata di Marcus, della sua sposa perduta Didyme e della crudeltà di Aro, disposto a tutto pur di ottenere (o non perdere) ciò che vuole. Si tratta di personaggi noti, tuttavia animati di una personalità ben tratteggiata attraverso dialoghi brillanti e una scenografia degna di questo nome. Un po' di palazzi, intrighi e tradimenti: abbiamo tutti bisogno di una piccola parentesi purpurea, ogni tanto. 

Sorelle, di Florence (Twilight). Questa fanfiction mi ha particolarmente colpita. La voce narrante è quella di Esme, un personaggio piuttosto secondario nella Saga della Meyer. Florence la mette in una luce completamente nuova. Lei e Rosalie. L'atmosfera è molto intrigante, perché è tutto visto attraverso la lente sofferente del punto di vista di Esme, quindi le immagini sono sempre distorte. Non c'è (quasi) niente di spiattellato, concretizzato, è tutto sotteso, e Florence riesce a creare una certa nervosa aspettativa. Lo stile è molto gradevole, la prima persona è gestita benissimo. I dialoghi, in particolare, sono molto suggestivi. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

ohi, ho visto solo oggi...grazie per la segnalazione!

ONT